Mentre saluta i partecipanti al corso estivo, “Cammino del bell’amore,” che si è svolto a Spiazzi di Gromo dal 24-30 luglio 2022, il Prof. Livio Melina riflette sul significato profondo della famiglia. La famiglia è una scintilla del cielo che Dio ha acceso sulla terra. La causa della famiglia è causa dell’uomo e causa di Dio.

Come trasmettere la fede in famiglia oggi?

Qual è il rapporto tra iniziazione cristiana e famiglia?

Cosa dire della trasmissione della fede ai figli e il rispetto della loro libertà religiosa?

Si può osservare talvolta che le coppie vivono la nascita del figlio come un’esperienza religiosa?

Intervista con la professoressa Alexandra Diriart, docente stabile al Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II a Roma, sulla natura dei sacramenti. I sacramenti non sono meri gesti esteriori, né semplici riti di passaggio. Piuttosto, sono luoghi di incontro con Cristo. Sono azioni di Cristo che toccano la nostra carne.

Intervista con la Dott.ssa Monika Grygiel, psichiatra e psicoterapeuta, sullo sviluppo dell’affettività e il ruolo della famiglia, discutando le seguenti domande:

• Come si formano gli affetti?
• Qual è il desiderio più profondo nella vita umana?
• Qual è la differenza tra desiderio e bisogno?
• Qual è l’importanza delle prime fasi della vita per lo sviluppo della propria affettività?
• Qual è il ruolo del padre nel rapporto tra madre e figlio?
• Qual è l’importanza del limite, del poter dire “no”?
• Qual è la relazione tra la consapevolezza della morte e la fecondità della vita?

16 Gennaio 2021

Saluto: S.Em. Card. Péter Erdȍ, Arcivescovo di Esztergom-Budapest, Primate d’Ungheria

Moderatore: Ms Barbara Kupiec

1. La famiglia come lo strumento più efficace di umanizzazione e di personalizzazione della società

Prof. Don Jarosław Merecki (Polonia)

2. I fedeli laici non possono affatto abdicare alla partecipazione alla «politica»

Prof. George Weigel (USA)

Testimonianza di Prof. Monika Grygiel, amica di Giovanni Paolo II

3. Una sana teoria dello Stato è necessaria

Prof. Don Piotr Mazurkiewicz (Polonia)

4. La cultura come potenza più grande di tutte le altre forze

Prof. Stanisław Grygiel (Polonia)

“Anteporre Dio, non presupporlo!”: è questo il forte richiamo che Benedetto XVI ha rivolto alla Chiesa e soprattutto a vescovi e sacerdoti, come unico rimedio a quel clericalismo, indicato da Papa Francesco quale causa della crisi degli abusi sessuali, che come una bufera l’ha investita e scossa.

Stanisław Grygiel, dottorando e amico di Karol Wojtyła, racconta come lui ha vissuto in prima persona il rapporto con Wojtyła maestro.

Wojtyła non era un professore accademico chiuso nel mondo dell’erudizione e dei predicati. Egli era un professore-maestro che ascoltava attentamente i suoi discepoli. Ascoltava il loro rivelarsi più delle conoscenze possedute che si esprimono con i predicati. Esigeva dunque dai discepoli con i quali era personalmente unito (communio personarum) non tanto dettagliate nozioni della storia della filosofia quanto la domanda esistenziale sul senso e sul valore della propria vita, cioè su ciò di cui non si interessano, sit venia verbo, gli accademici formulatori di ipotesi scientifiche.

Il primo incontro e la prima conversazione con il professore Karol Wojtyła alla fine dell’anno 1958 si conclusero con la mia ammissione al suo seminario dei dottorandi. Volevo occuparmi dell’antropologia della dignità dell’uomo nelle opere di Albert Camus. Sentì in risposta: “Credo sia meglio occuparsi della filosofia di Jean-Paul Sartre, perché la sua visone della libertà assoluta aiuterà i marxisti a capire la mancanza fondamentale della loro filosofia, la negazione della libertà, e aiuterà a noi a prepararci alla necessità di affrontare le conseguenze della sua filosofia, che colpirà la visione cristiana dell’uomo e contribuirà alla laicizzazione della società”. Il giovane vescovo Karol Wojtyła vide il tremendo nichilismo causato dalla negazione “dei segni nel cielo e sulla terra”, la negazione assunta dal filosofo francese come principio del suo filosofare.

Il vescovo Karol Wojtyła previde che la negazione degli eventi metafisici della verità, del bene e del bello avrebbe corrotto la società ed anche tanta gente nella Chiesa. Quando gli uomini isolano il torrente dalla sorgente, l’acqua cessa di scorrere attraverso la loro terra. Egli si rendeva conto del fatto che nell’uomo non inchinato sulla sorgente “dell’acqua viva” muore la vita spirituale.

Intervento di Mons. Livio Melina al Convegno svoltosi a Brescia il 9 Giugno 2018 in occasione del 50° anniversario di promulgazione dell’Enclica Humanae Vitae del Beato Paolo VI.

Mons. Livio Melina: La Teologia del Corpo di S. Giovanni Paolo II

Una via da percorrere verso la sorgente

Mercoledì 13 maggio 1981, Papa Giovanni Paolo II veniva ferito gravemente, in piazza San Pietro, da due colpi di pistola sparati da Ali Ağca. Un attentato strettamente legato alla nascita del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia. In questa puntata della trasmissione “La Famiglia”, a 35 anni da quel 13 maggio, la testimonianza dei coniugi LUDMIŁA e STANISŁAW GRYGIEL, polacchi, amici fin dalla giovinezza di Karol Wojtyla, tra i primi docenti dell’Istituto Giovanni Paolo II.

Le sfide dell’iniziazione cristiana: generazione di una cultura della fede nell’età secolare – 27 febbraio 2019

Accompagnare le tappe dell’amore – Assisi, 28 novembre 2014