Psicologia e grazia: quali vie per accompagnare la fragilità? In dialogo con Víctor Manuel Fernández
Il rapporto tra psicologia e grazia è uno dei temi [...]
Il rapporto tra psicologia e grazia è uno dei temi [...]
«La collaborazione dell’agire umano e dell’agire divino nella realizzazione piena dell’uomo: questo è appunto il problema soggiacente a tutta la morale cristiana». È questa l’indicazione sintetica che in un intervento del 1993 il Cardinal Ratzinger prospettava ai teologi moralisti come loro compito precipuo, per realizzare il rinnovamento della disciplina, auspicato dal Vaticano II e riproposto dall’enciclica Veritatis splendor. Pensare la sinergia consente di evitare l’estrinsecismo dell’azione rispetto alla grazia e quindi un’eteronomia che umilia l’humanum, ma anche nello stesso tempo la pretesa di un’autonomia, che sconfina in un nuovo pelagianesimo.
Nella sua recente pubblicazione "Etica teologica della vita. Scrittura, tradizione, sfide pratiche", la Pontificia Accademia per la Vita propone una rivoluzione della morale sessuale cattolica, suggerendo che, in presenza di atteggiamenti giusti da parte dei coniugi, la pratica della contraccezione e della procreazione artificiale omologa può essere moralmente lecita, contraddicendo così direttamente il magistero della Chiesa. Di seguito forniremo un’analisi critica della sezione del libro che contiene queste affermazioni. Un’analisi attenta è necessaria perché il dettato del testo è sottile. Gli autori, infatti, nel proporre la possibile liceità morale della contraccezione e della procreazione artificiale, sostengono di non andare contro, ma semplicemente oltre la lettera del magistero ecclesiastico. Il nuovo approccio adottato dal testo della PAV consiste, invece, nell’affermare il contrario dell’insegnamento, sostenendo allo stesso tempo di essere d’accordo.
Cercare il senso genuino dell’umano e cercarlo in comune con gli altri è stata e continua ad essere l’intima ragione dell’insegnamento del professor Livio Melina. Tale è anche la motivazione del libro qui presentato, che testimonia un’amicizia nella missione ecclesiale di insegnare la morale, che come scienza teologica illumina le scienze umane ed è sempre più necessaria per l’opera evangelizzatrice della Chiesa. Si tratta di riconoscere, con ammirazione e gratitudine, un lavoro che promette una fecondità sempre maggiore e che il nostro professore ha svolto con generoso “impegno di amore”.