Il discernimento nella vita coniugale: trovare le vie per raggiungere la bellezza dell’amore
Discorso in occasione della consegna del premio “San Giovanni [...]
Discorso in occasione della consegna del premio “San Giovanni [...]
Discorso tenuto durante la presentazione del percorso "Noi siamo un [...]
“Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai”. Ieri, con queste parole severe e con l’austero rito delle ceneri abbiamo iniziato il nostro cammino quaresimale verso la Pasqua di Risurrezione. E oggi il vangelo del giorno, che abbiamo appena ascoltato (Lc 9, 22-25), ci ricorda che c’è un solo modo per salvare la nostra vita: perderla per la causa di Gesù, prendendo ogni giorno la propria croce e seguendolo: “Chi vuole salvare la propria vita la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia la salverà”. Queste parole risuonano con particolare eloquenza oggi, nel funerale del nostro caro, amato e grande Stanisław Grygiel, Maestro, Padre ed Amico. Esse illuminano la sua vita, permettendoci di coglierne il segreto, ma nello stesso tempo è la sua stessa vita di sequela a Gesù, che le illumina per noi.
La chiave scelta dal volume di Alberto Frigerio per parlare della sessualità umana è quella dell’“enigma”, il che rimanda immediatamente a Paul Ricoeur e al suo celebre saggio del 1960 sulla meraviglia, l’erranza e l’enigma. La sessualità non può essere riassorbita perfettamente nel concetto e neppure risolta adeguatamente nell’etica, essa implica in sé qualcosa di sacro, e può essere rappresentata solo simbolicamente. Essa rivela qualcosa del mistero dell’essere stesso e introduce ad esso. Di che cosa ci parla l’eros? A che cosa ci conduce?
“Adelante, Pedro, con juicio, si puedes!” è l’espressione in spagnolo, diventata proverbiale, che Alessandro Manzoni, nel suo capolavoro I Promessi Sposi, mette in bocca al Gran Cancelliere spagnolo di Milano Antonio Ferrer, che si rivolge al cocchiere mentre la sua carrozza avanza circondata dal popolo in tumulto per la carestia, sopraggiunta alla peste. Il Dizionario curato da José Noriega e da René e Isabelle Écochard è un prezioso strumento intellettuale, scientifico, teologico, morale e pastorale per “andare avanti” (adelante), ma nella strada dell’autentico progresso (con juicio), quello che considera il sesso nella vita umana e cristiana né come un pericolo da cui guardarsi con sospetto, né come un divertimento privo di responsabilità, ma piuttosto come una dimensione costitutiva della pienezza umana, di quella vocazione all’amore, che è sempre intimamente legata al dono di sé nella comunione e alla fecondità.
Vorremmo indicare molto brevemente due punti fondamentali relativi alle ragioni che ispirano il Veritas Amoris Project: il primo punto riguarda la situazione di crisi nella quale ci troviamo; il secondo riguarda i percorsi di fecondità che riteniamo necessario aprire in questa situazione storica.
Riteniamo illuminante per il problema della messa in discussione del primato del Logos, rileggere alcuni testi di Joseph Ratzinger. Proponiamo tre passi successivi: 1. L’incontro tra pensiero greco e fede biblica. Ci chiederemo se questo incontro appartiene all’essenza del cristianesimo oppure se è stato un “disastroso equivoco” da cui finalmente liberarci, come vorrebbe una versione teologica della cancel culture. 2. Al di sotto del problema storico, sta però il problema teorico e metodologico del rapporto tra fede e ragione. Ci chiederemo dunque: quale tipo di razionalità è adatto alla fede cristiana? 3. Infine affronteremo la questione cruciale: il tema della verità nella religione. Concluderemo dicendo che la verità di cui parla il cristianesimo è la verità dell’Amore (Veritas amoris), che si rivela come principio dell’Essere. Se il Logos non è ragione matematica, ma Amore Creatore e Redentore, allora il primato del Logos e il primato dell’Amore sono identici.
L’articolo presenta la persona e l’opera di Cristo come la chiave dell’unità tra verità e amore, che sono molto divisi nel nostro tempo. A tal fine, poggia sulla nozione evangelica di verità, seguendo soprattutto il Vangelo secondo Giovanni. La verità appare legata alla vita di Gesù nella carne, e il suo culmine ci è dato nell’Eucaristia, dove è contenuto il mistero pasquale. Il legame tra verità e corpo è decisivo: il corpo è lo spazio nel quale ci apriamo alla conoscenza di Dio e dell’uomo, e quindi il corpo è lo spazio della manifestazione della verità. Da questa connessione tra verità e corpo si capisce che la verità che Gesù porta (e che Lui stesso è) consiste nella verità dell’amore.
Cercare il senso genuino dell’umano e cercarlo in comune con gli altri è stata e continua ad essere l’intima ragione dell’insegnamento del professor Livio Melina. Tale è anche la motivazione del libro qui presentato, che testimonia un’amicizia nella missione ecclesiale di insegnare la morale, che come scienza teologica illumina le scienze umane ed è sempre più necessaria per l’opera evangelizzatrice della Chiesa. Si tratta di riconoscere, con ammirazione e gratitudine, un lavoro che promette una fecondità sempre maggiore e che il nostro professore ha svolto con generoso “impegno di amore”.
Il peccato come rifiuto di Dio e rottura dell’Alleanza introduce una logica di divisione e separazione che stabilisce una dicotomia tra amore e verità. In questo modo si ipotizza contemporaneamente un amore senza verità e una verità senza amore. Il primo si comprende a partire dal registro dell’emozione, mentre la seconda si comprende a partire dalla categoria della legge morale, che si impone alla libertà. È quindi necessario approfondire il mistero della redenzione, seguendo la via aperta da San Giovanni Paolo II, per spiegare come il bene vinca sempre il male.